Agire e prendere decisioni "di pancia"
Spesso maltrattato e non considerato il nostro intestino ci condiziona le giornate e addirittura regola non solo il “transito” ma le nostre emozioni e ha carattere “decisionale “ nella nostra quotidianità.
Quando incontrate una persona speciale non è forse vero che sentite uno sfarfallio nello stomaco, oppure alle soglie di un esame importante l’intestino non si contrae o dà disturbo, come anche quando ci comunicano una brutta notizia che ci fa preoccupare non insorge forse il fulmineo mal di pancia?
Chiaro quindi che l’emotività possa riflettersi sul sistema intestinale: coliti, spasmi, gonfiore, nausea, bruciori di stomaco ci raccontano dello stretto collegamento esistente tra cervello e intestino.
L'intuizione che fu degli antichi Egizi, è stata, oggi, sostituita dalla dimostrazione che nell'intestino risieda il nostro cervello enterico; un secondo cervello insomma .
Se guardiamo un’immagine dell’intestino e del cervello ci accorgiamo subito della straordinaria somiglianza anatomica e funzionale: anche l’intestino è dotato di un sistema nervoso (enterico) costituito da una fitta rete di neuroni, oltre quarantamila, ed è costantemente in comunicazione con il cervello ma, allo stesso tempo, è autonomo e indipendente. Se srotolassimo e dispiegassimo i villi e i microvilli intestinali, quest’organo occuperebbe una superficie di 300 mq pari a due campi da tennis messi insieme!
La mucosa intestinale è dotata di un vero e proprio sistema immunitario capace di dialogare con le cellule di tutto l’organismo. Il 90% dello scambio totale delle informazioni inviate nel nostro organismo è da parte del cervello addominale al cervello centrale. Il nervo vago è il ponte deputato al trasporto delle informazioni dall’intestino al cervello. Il cervello le sue cellule producono il 95% della serotonina, il neurotrasmettitore del benessere, il sistema serotoninegico è localizzato per più del 90% nell'intestino, e meno del 10% nel cervello.
Ciò che accade nella vita viene elaborato a entrambi i livelli e se il livello alto non riesce ad affrontare del tutto un problema, quello basso gli viene in soccorso con il suo linguaggio biologico. Il suo influsso sul cervello è così pervadente che oggi, a livello scientifico, si parla di asse intestino-cervello (gut-brain axis)
E dimostrato per esempio che la sindrome del colon irritabile è il risultato dell’interazione tra fattori fisiologici, psicologici e sociali.
Tra i fattori psicologici e sociali vi sono: il perfezionismo, ovvero attribuirsi traguardi difficilmente raggiungibili con un conseguente divario tra aspirazioni e standard severi ed esposizione a livelli elevati di stress cronico; la difficoltà a esprimere in modo diretto i propri bisogni e il proprio disagio psicologico con conseguente tendenza ad autozittirsi, negando e svalutando i propri pensieri e bisogni; la mancata consapevolezza dell’esistenza di un conflitto che si dirige pertanto verso il corpo; la tendenza ad auto colpevolizzarsi, attribuendosi la responsabilità di qualunque evento negativo.
L’intestino è un organo essenziale per la nostra salute infatti si trovano circa l’80% del nostro sistema immunitario. Importante tenerlo pulito e sano perché è molto delicato ed esposto ad ogni tipo di pericolo, quale: alimentazione scorretta , reazioni a cibi di cui siamo intolleranti, cibi mangiati in fretta ,tensioni nervose stress . Evitiamo che si verifichino un’eccessiva fermentazione o contrazioni anomale della muscolatura liscia e quindi il risultato è la cosiddetta sindrome dell’intestino irritabile.
Talvolta invece si verifica è lo squilibrio della flora batterica, cioè la proliferazione di batteri nocivi ai danni di quelli buoni. Terapie antibiotiche, i malanni di stagione, l’acqua contaminata, l’alterazione del cibo e l’alimentazione sbagliata sono causa di squilibrio che deve ritrovare la stabilità e la sua piena funzionalità
Si può agire facendo un cambiamento ragionato della nostra dieta. Gradualmente, i carboidrati raffinati vanno sostituiti con quelli integrali, ricchi di fibre; dolci e zuccheri vanno limitati.
Non sono indicati i grassi saturi, in particolare i formaggi, e tanto meno i cibi spazzatura, carichi di additivi e conservanti. Spazio invece ad alimenti bio: verdura, frutta, legumi.
È importante inserire nella dieta i cibi fermentati, come yogurt, kefir, miso, crauti, pane a pasta acida: sono ben digeribili e nutrono i batteri intestinali buoni.
I probiotici utili per ripopolare l'intestino di batteri amici e migliorare la funzionalità del colon. Esistono molti tipi di probiotici; l'erborista o il farmacista potranno orientare sulla scelta per le diverse necessità. L'importante è optare per prodotti di alta qualità, con vari miliardi di batteri per dose. Ne contiene anche lo yogurt greco, che è privo di lattosio quindi adatto a tutti.
La sedentarietà impigrisce l'intestino. E la stipsi genera dei ristagni che non fanno bene al nostro organismo Anche solo camminare aiuta molto, meglio se con costanza.
Per togliere infiammazione sono di aiuto il kuzu (amido che può essere aggiunto alle minestre), la crema di riso integrale, le alghe wakame, la cui mucillagine lenisce la mucosa e in ultimo , ma non ultimi, le buone abitudini che ci hanno sempre comunicato i nostri anziani: masticare bene perché Il cibo ben triturato viene digerito meglio, così l'intestino non deve lavorare di più. Migliorando la digestione degli amidi si previene la formazione di gas intestinale.
E poi la “cena da povero”, un pasto serale leggero, consumato presto, non appesantisce il fegato e gli consente di svolgere al meglio la sua attività disintossicatrice.
Per restare leggeri e favorire la depurazione si possono consumare succhi freschi di verdure.
Da ora in poi più attenzione ai segnali del nostro intestino, abbiamone cura come fosse cervello pensante.