top of page
Featured Posts

Allenamento, camminate e consumo di grasso: miti e realtà


Allenamento intenso
Allenamento

Allenamento, camminata e consumo di grasso: come funziona davvero

Molti credono che basti allenarsi per dimagrire, ma la verità è che tra allenamento camminate e consumo di grasso: miti e realtà ci sono differenze importanti da capire

Non sempre i principi che si leggono online sono corretti o applicabili universalmente. In questo articolo cercheremo di combinare alcune recenti evidenze con un approccio critico, per capire:

  1. Quando “allenarsi” può non bastare (o addirittura “frenare” la perdita di peso);

  2. Il potenziale delle “micro-camminate” come strategia semplice e praticabile;

  3. Come stimare il consumo di grasso con formule “semplificate” e perché prenderle con cautela;

  4. Quali comportamenti e approcci combinare per massimizzare la perdita di grasso in modo sostenibile.


Crossfit ingarbugliato

1. Allenarsi ma «ingarbugliarsi»: perché a volte non si dimagrisce (o si ingrassa)

Spesso succede che, nonostante dedichiamo tempo all’allenamento (camminate, corsa, palestra, ecc.), la bilancia non scenda o addirittura salga. Quali sono le cause possibili?

  • Bilancio energetico complessivoAllenarsi brucia calorie, ma se poi si introduce più cibo (o si eccede a livello calorico), il risultato netto può essere un surplus calorico. L’errore comune è pensare che ogni esercizio “giustifichi” abbuffate o rilassamenti nella dieta.

  • Adattamenti metabolici e compensazioniIl corpo è “intelligente”: se percepisce uno stato di deficit persistente, può ridurre il metabolismo a riposo, rallentare la frequenza cardiaca, ridurre la spesa energetica non legata all’allenamento (es. piccoli movimenti quotidiani). Inoltre, dopo un allenamento intenso, possiamo inconsciamente essere meno attivi durante il resto della giornata (fenomeno noto come “comportamento compensatorio”).

  • Ritenzione idrica e infiammazioneL’attività fisica causa micro-stress muscolare, che stimola riparazione e infiammazione temporanea: può provocare ritenzione di liquidi che maschera la perdita di grasso al peso sulla bilancia.

  • Incremento della massa muscolareSe stai guadagnando massa magra muscolare, potresti “non perdere peso” ma migliorare la composizione corporea (meno grasso, più muscolo). In questi casi, la bilancia può ingannare più della percentuale di grasso o delle misure corporee.

  • Allenamento mal programmatoSe l’allenamento è troppo monotono (stessa intensità, stesso volume) o troppo intenso senza adeguato recupero, può condurre a stallo o addirittura peggioramento dell’efficacia.

In sintesi: allenarsi non basta da solo. Deve essere parte di un piano calorico, nutrizionale e di recupero ben equilibrato.


Microcamminate


Come le micro-camminate si inseriscono in allenamento camminate e consumo di grasso: miti e realtà

Una delle notizie interessanti circolate recentemente è che frammentare il movimento in brevissimi intervalli (camminate di 10–30 secondi) può portare a un maggiore consumo energetico rispetto a camminate più continue che coprono la stessa distanza. Alcuni studi suggeriscono che questi “micro-walks” potrebbero far usare fino al 60 % in più di energia rispetto a camminate prolungate sulla stessa distanza.

Il ragionamento è che attivare più volte il metabolismo – tramite scatti brevi, pause, ripartenze – mantiene il corpo “attivo”, riduce i momenti di sedentarietà e può contrastare gli effetti negativi di stare seduti per molto tempo.

Questo non significa che le camminate lunghe siano inutili — hanno effetti positivi sulla resistenza, sul tono cardiocircolatorio e rappresentano una attività sostenibile. Ma le micro-camminate possono essere un’ottima integrazione, specie per chi ha poco tempo o vive una vita molto sedentaria.

Per esempio:

  • Fare 10–15 scatti da 20-30 secondi di camminata leggera ogni ora;

  • Interrompere la seduta prolungata con brevi giri in casa o in ufficio;

  • Combinare micro-scatti con altri esercizi (ad es. scale, piccoli salti, mobilità).

3. La “formula” per stimare i grammi di grasso bruciati nella corsa: utilità e limiti

Online circola una formula molto usata:

Grammi di grasso bruciati ≈ (Peso in kg x Km percorsi) ÷ 20(attribuita alla “formula di Arcelli”)

La logica è che, semplificando, durante una corsa a intensità moderata una certa frazione dell’energia viene ottenuta via ossidazione dei grassi, e la formula fornisce una stima “approssimativa”.

Esempio: una persona da 70 kg che corre 10 km

  • (70 × 10) / 20 = 35 g di grasso stimati

Tuttavia, questa formula va presa con cautela per vari motivi:

  • Non tiene conto di fattori come l’intensità, l’efficienza del corpo, la massa magra vs grassa, il grado di allenamento, il terreno, le condizioni ambientali.

  • Durante lo sforzo non tutto il lavoro deriva da grassi (una buona parte deriva da carboidrati).

  • Il valore è una stima grossolana, utile per dare un’idea quotidiana, ma non da considerare come “verità assoluta”.

Altri modelli utilizzano la spesa energetica stimata in kcal (es. per la corsa: ~0,9 kcal × kg × km) e poi convertono in “grammi di grasso” (sapendo che 1 g grasso contiene ~9 kcal), ma anche questi modelli presentano semplificazioni.

In sostanza: la formula può servire a stimare “a grandi linee” un consumo di grasso, ma non è precisa né universalmente valida — usala come guida, non come valore assoluto.



Perdere peso

4. Strategie pratiche per dimagrire (e mantenersi) in modo efficace

Prendendo spunto dai tre filoni (allenamento, micro-camminate, stime) e combinandoli con linee guida consolidate, ecco un approccio pratico e sostenibile:

✔ Principi base

  • Deficit calorico moderato e controllatoÈ il fattore chiave: consumare più calorie di quante ne introduci. Non serve un deficit estremo, perché può portare a perdita di massa muscolare, rallentamento metabolico e difficoltà nel mantenimento.

  • Allenamento combinatoUn mix di allenamento di forza (muscolare) + cardiovascolare + camminate/mobilità quotidiana è generalmente più efficace per migliorare la composizione corporea (ridurre grasso, mantenere o aumentare muscoli).

  • Varietà e progressioneCambiare stimoli (intensità, durata, esercizi) serve a evitare adattamenti. Aumenta gradualmente la difficoltà (volume, velocità, resistenza) mantenendo buon recupero.

  • Attività non programmata (NEAT, “Non Exercise Activity Thermogenesis”)La somma di piccoli movimenti quotidiani — camminare in casa, salire scale, spostarsi — può fare una differenza significativa. Le micro-camminate sono un “mini contributo” utile in questo senso.

✔ Come integrare le micro-camminate

  • Ogni 30–60 minuti di seduta, alzati e cammina per 20–30 secondi (o fai disponibili variazioni di movimento).

  • Usa scale, corridoi, giri brevi: nulla di complicato.

  • Questo aiuta a “rompere” la sedentarietà e stimolare il metabolismo in modo frammentato e costante.

✔ Uso pratico della formula (e i suoi limiti)

  • Puoi calcolare per curiosità quanta stima di grasso “avresti bruciato” con la corsa, usando la formula (Peso × Km ÷ 20).

  • Confronta questi valori con le calorie effettive (da attività, metabolismo, dieta) per avere un’idea.

  • Non basare intere strategie su stimatori isolati — considera tutto il contesto, cioè alimentazione, recupero, stress, sonno, ormoni.

✔ Monitoraggio e aggiustamenti

  • Usa il peso e le misure corporee (giro vita, circonferenze) come indicatori, non come giudici assoluti.

  • Valuta la composizione corporea, come la percentuale di grasso se hai strumenti adeguati (impedenziometri, plicometria).

  • Fai aggiustamenti progressivi: se dopo 2–4 settimane la perdita è nulla, riduci leggermente l’introito calorico o aumenta il movimento giornaliero.

Conclusioni

  • Allenarsi è importante, ma da solo non garantisce la perdita di grasso: serve un bilancio calorico complessivo, adeguata alimentazione, recupero e un piano ben programmato.

  • Le micro-camminate (scatti brevissimi di movimento) rappresentano una strategia sorprendentemente efficace per mantenere il metabolismo “attivo” durante la giornata, e recenti studi suggeriscono che possono consumare più energia che camminate continue sulla stessa distanza.

  • La formula “(Peso × Km) ÷ 20” per stimare i grammi di grasso bruciati è utile come riferimento semplice, ma ha limiti non trascurabili: va usata come guida, non come strumento assoluto.

  • Un approccio combinato (forza + cardio + movimento quotidiano) unito a una dieta equilibrata, progressione, e un monitoraggio costante è probabilmente la strada più solida per dimagrire, migliorare la composizione corporea e mantenere i risultati nel tempo.


Vuoi un piano pratico di 1 mese che combini micro-camminate, allenamenti mirati e indicazioni alimentari per ottenere risultati reali?


 
 
 

Commenti


Recent Posts
Search By Tags
Follow Us
  • Facebook Classic
  • Twitter Classic
  • Google Classic
bottom of page